Egyptian museum

Egyptian museum  torino, Italy

Il progetto intende recuperare il carattere originario del Palazzo del Collegio dei Nobili integrando l’edificio nel suo contesto urbano, recuperando una coerenza e un’identità complessiva ora poco percepibili e offrendo al pubblico un’immagine del Museo dalla forte vocazione pubblica. L’edificio era stato concepito come un volume a “C” con un cortile aperto verso i lotti edificati della Strada Nuova (ora Via Roma), da cui era separato dal vicolo del Montone (ora via Duse). La costruzione, nel tempo, ha subito interventi non coerenti con l’impianto iniziale, dovuti a diverse esigenze funzionali (ripensamento di scale e sistemi distributivi, aggiunta e rimozione di elementi, chiusura del fronte su via Duse con la costruzione dell’ala Schiapparelli, modifiche alla struttura per ricavare i piani interrati, ecc.). Il Palazzo del Collegio dei Nobili ha quindi visto ripetutamente adattare la propria forma a nuove funzioni e a nuove pratiche sociali: la sua conservazione si lega proprio alla storia dei suoi cambiamenti. La configurazione attuale, privilegiando la fruizione museale, ha contribuito al carattere introverso dell’edificio il quale, nonostante si trovi nel cuore della città di Torino, risulta separato dal sistema di spazi pubblici.

La proposta architettonica prevede l’introduzione di una “Spina” assiale che interpreta il complesso sistema di spazi pubblici che struttura la morfologia storica di Torino città-capitale di ancien régime: cortili, atri, sagrati e gallerie coperte erano infatti vissuti come connessioni urbane multifunzionali. La “Spina” in progetto connette una sequenza di sei “stanze” che divengono una enfilade urbana: Via Accademia delle Scienze, l’Atrio, il Porticato, il Cortile, l’Ala Schiapparelli e Via Duse. Tutti questi ambienti, diversi per dimensione, qualità e vocazione, sono collegati attraverso la “Spina” creando una nuova piazza pubblica in uno dei perni della città, che raccorda gli spazi aulici e turistici di Piazza San Carlo (prima estensione della città-capitale) con gli spazi universitari e culturali della seconda estensione (Piazza Carlo Alberto, Via Po, Piazza Carlina). La “Piazza Egizia”, cuore del Museo, si apre alla città e ne diventa parte attiva; un nuovo spazio pubblico dalle molteplici identità destinato a diverse funzioni e strettamente connesso all’Accademia delle Scienze. Parte della collezione museale può affacciarsi in questi nuovi spazi per sti-molare curiosità, suggerire sviluppi inediti dell’offerta culturale del Museo e promuovere gli eventi e le attività dell’Accademia.

Grazie all’inserimento della nuova copertura vetrata, la corte diviene uno spazio climatizzato accogliente e accessibile. L’aspetto essenziale della copertura è sintetizzato in una griglia di travi e pilastri in acciaio ritmati in base alla scansione delle campate delle facciate. La copertura risponde con creatività ed eleganza anche agli obiettivi di sostenibilità e di gestione: le esigenze di raccolta dell’acqua piovana, illuminazione, ventilazione e manutenzione sono risolte nella copertura stessa. Questa si configura infatti come un elemento altamente tecnologico caratterizzato dalla massima trasparenza: un velo tra il museo e il cielo.

“Piazza Egizia” è un progetto che migliora l’accoglienza e potenzia la fruizione del Museo: un nuovo spazio pubblico aperto alla cittadinanza anche dopo l’orario di apertura del Museo che trasforma la corte in una piazza totalmente attraversabile, aperta alla città, luogo di incontro, dello stare, dell’accogliere e pronto ad ospitare molteplici attività. Le persone che decidono di attraversare il museo, infatti, possono usufruire gratuitamente dei suoi servizi pubblici (caffetteria, area per eventi, giardino egizio, bookshop, libreria, ecc.). In alternativa, con l’acquisto del biglietto, possono accedere al percorso espositivo permanente, alla sala immersiva, alle aule didattiche, ai laboratori di ricerca e restauro e agli spazi espositivi temporanei. Un progetto che oltre a migliorare l’accoglienza del Museo restituisce alla collettività la corte dell’edificio, ampliando i suoi spazi espositivi e rendendo liberamente accessibili alcuni elementi importanti della collezione museale come il tempio di Ellesija. “Piazza Egizia” sarà il nuovo salotto della città di Torino.

The project intends to recover the original character of the Palazzo del Collegio dei Nobili by inte-grating the building into its urban context, recovering an overall coherence and identity that is now barely perceptible and offering the public an image of the Museum with a strong public vocation. The building was conceived as a “C”-shaped volume with a courtyard open toward the built lots of Strada Nuova (now Via Roma), from which it was separated by Vicolo del Montone (now Via Duse). The building, over time, underwent interventions inconsistent with the initial layout, due to various functional needs (rethinking of staircases and distribution systems, addition and removal of elements, closure of the front on Via Duse with the construction of the Schiapparelli wing, changes to the structure to obtain basement floors, etc.). The Palazzo del Collegio dei Nobili has thus repeatedly seen its form adapted to new functions and socia-li practices: its preservation is linked precisely to the history of its changes. The at-present configuration, favoring museum use, has contributed to the introverted character of the building which, despite being located in the heart of the city of Turin, is separated from the system of public spaces

The architectural proposal envisions the introduction of an axial “Thorn” that interprets the com-plex system of public spaces that structures the historical morphology of Turin-capital city of ancien régime: courtyards, atriums, churchyards and covered galleries were in fact experienced as multifunctional ur-bane connections. The planned “Thorn” connects a sequence of six “rooms” that become an urban enfilade: Via Accademia delle Scienze, the Atrium, the Porticato, the Courtyard, the Schiapparelli Wing and Via Duse. All these environments, different in size, quality and vocation, are connected through the “Thorn” creating a new public square in one of the pivots of the city, linking the courtly and tourist spaces of Piazza San Carlo (first extension of the capital-city) with the university and cultural spaces of the second extension (Piazza Carlo Alberto, Via Po, Piazza Carlina). The “Egyptian Square,” the heart of the Museum, opens to the city and becomes an active part of it; a new public space with multiple identities intended for different functions and closely connected to the Academy of Sciences. Part of the museum collection can crowd into these new spaces to sti-mulate curiosity, suggest novel developments in the Museum’s cultural offerings, and promote the Academy’s events and activities.

Thanks to the inclusion of the new glazed roof, the courtyard becomes a welcoming and accessible air-conditioned space. The essential appearance of the roof is synthesized in a grid of steel beams and pillars rhythmically scanning the bays of the facades. The cover also responds creatively and elegantly to sustainability and management objectives: the exigencies of rainwater collection, lighting, ventilation, and maintenance are solved in the roof itself. In fact, this is configured as a highly technological element characterized by maximum transparency: a veil between the museum and the sky.

“Piazza Egizia” is a project that improves the reception and enhances the enjoyment of the Museum: a new public space open to citizens even after the Museum’s opening hours that transforms the courtyard into a totally crossable square, open to the city, a place for meeting, being, welcoming and ready to host multiple activities. People who decide to cross the museum, in fact, can use its public facilities (cafeteria, event area, Egyptian garden, bookshop, bookstore, etc.) free of charge. Alternatively, with the purchase of a ticket, they can access the permanent exhibition itinerary, the immersive hall, teaching rooms, research and restoration laboratories, and temporary exhibition spaces.

Alternatively, with the purchase of a ticket, they can access the permanent exhibition itinerary, the immersive hall, teaching rooms, research and restoration laboratories, and temporary exhibition spaces. A project that not only improves the museum’s reception but also returns the building’s courtyard to the community, expanding its exhibition spaces and making some important elements of the museum collection such as the temple of Ellesija freely accessible. “Egyptian Square” will be the new living room of the city of Turin.

Credits: Design Architects: OMA Office for Metropolitan Architecture |Tstudio – Guendalina Salimei | Andrea Tabocchini Architecture Structure: Manfroni Engineering Workshop – Ing. Odine Manfroni |MEP: Sequas Ingegneria s.r.l. – Ing. Riccardo Ballesio| BIM: OMA | Consultants:  Prof. Arch. Andrea Longhi | Studio Strati | Studio Decafib