Social Housing | Rome

Il progetto del nuovo fabbricato nel quartiere di Primavalle a Roma s’inserisce all’interno di un programma di Contratti di Quartiere che riqualificano l’area e restituiscono in alcuni casi cubatura residenziale demolita perché fatiscente.
L’intervento, infatti, riguarda la costruzione di un fabbricato di dodici alloggi in Via Pietro Bembo, laddove una decina di anni fa è stato demolito un fabbricato esistente. Il nuovo edificio che riprende le dimensioni e la volumetria di quello esistente è stato pensato per avere un migliore inserimento nell’ambiente, per essere energicamente sostenibile (la cosiddetta casa a 7 litri che per l’appunto si riferisce alla quantità d’energia necessaria a riscaldarla) e per avere un forte carattere di sperimentazione fruitiva e percettiva. L’attenzione progettuale s’incentra sull’elaborazione di un’interrelazione spaziale tra tipi edilizi e morfologia dello spazio, tra spazi pubblici e luoghi dell’abitare, al fine di configurare una struttura tipologica che diviene referenza base per la definizione architettonica degli alloggi.
Sul piano metodologico, la necessità funzionale determina il presupposto specifico per la progettazione di un sistema articolato di alloggi che rispondano alle esigenze di flessibilità degli ambienti abitativi e dei relativi sistemi distributivi, ponendo particolare attenzione alle necessità di comfort tecnologico e spaziale, quale condizione fondamentale delle scelte progettuali.
L’idea propone di articolare gli spazi abitativi in funzione delle rinnovate condizioni dell’abitare la casa, sia come luogo esclusivamente privato, sia come ambito ove svolgere un’attività anche lavorativa. A tal fine si sono potenziate alcune scelte progettuali quali l’uso di ampie aree all’aperto con una forte integrazione del verde, la razionalizzazione e flessibilità degli spazi, l’uso sperimentale del colore. In questo senso, il soggiorno, come spazio centrale della casa, delimitato da pareti attrezzate, diviene il “cuore” dell’abitazione sul quale si affacciano gli altri ambienti dotati di aperture.

The design of the new building in the Roman district of Primavalle fits within a program of Neighborhood Contracts that redevelop the area and restore in some cases residential volume previously demolished because dilapidated. The intervention involves the construction of a 22-dwelling building on Via Pietro Bembo, where a decade before a pre-existing building had been demolished.
The new building, which incorporates the dimensions and volumetrics of the pre-existing one, was designed to fit better into the environment, to be energy-sustainable (the so-called 7-liter home which refers to the amount of energy needed to heat it) and to have a strong experimental character in terms of perception and fruition. The project focuses attention on the development of a spatial interrelation between building types and spatial morphology, public spaces and living places, in order to configure a typological structure which becomes a basis of reference for the architectural delineation of the dwellings. As for methodology, the functional necessity determines the specific prerequisite for the design of an articulated system of dwellings that meets the needs for flexibility of the living spaces and their relative distribution systems, paying special attention to the needs for technological and spatial comfort as a basic condition for design choices. The idea aims at articulating the living spaces according to the new ways of experiencing the home environment, both as an exclusively place and as a work space. For this purpose we have concentrated on certain design choices, such as the use of large outdoor areas with an emphatic integration of greenery, spatial rationalization and flexibility, and an experimental use of color.

 

Credits | design architects: T-Studio | associates: Ebsg (France) | structural engineers: Eutecne | mep engineers: Ingegneria di Impianti s.r.l.; Energy Project | feasibility: P. Luttazzi; E. Ranaldi

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