E-PICENTRO focuses on the relation between architecture, individuals and society generated by collective traumas caused by destructive and devastating events. It is led by the idea that the rebuilding could not limit itself to the restoration of the functions of the city, but should become an operation of rebuilding the collective and personal identity of all the involved subjects. The project aims at reflecting on which actions can be activated in the difficult period of transition that passes between the abandonment of the province of L’Aquila and its rebuilding. Objective of the project is to bring back, through creative strategies sent by architects, artists, photographers, writers and directors from the entire world, the attention to the city after the earthquake during a phase that, as often happens, it is widely expanding over time.
It is necessary to consider the project as a point of departure, an open reflection and it develops as follows:
1. The tent of People meet L’Aquila where an evocative reflection is organized in the space on the theme of the period of transition that passes between the abandonment of the territory and its rebuilding. Here there will be shown the first materials produced by the International Consultation recently issued on this theme that will see cultural contributions by architects’, artists’, photographers’, writers’ and directors’ from all the world. Displayed documents are updated regularly to highlight the character of open yard event.
2. The L’Aqui_lab inside the Pavilion Modelli where there are shown the contributions and the scientific researches produced by National and International Institutions that tell ideas and projects in progress on the Aquila territory.
During the exhibition of the creative and scientific contributions there unwind besides activities of workshops that will see involved the Italian and foreign Universities.
3. A section Site online makes accessible and enriches the contributions, becomes a place where insert proposals and ideas through the site www.epicentroproject.net.
Furthermore Epicentrum is enriched with an online competition open to professionals and students; this is a place of reflections and debates on-ideas for spaces of transition, generated by abandonment pending the rebuilding. The results of the contest will be proclaimed during the closure ceremony of La Biennale.
E_PICENTRO pone l’accento sul ruolo centrale che la relazione tra architettura, individui e società assume a seguito dei traumi collettivi generati da eventi distruttivi e devastanti, come un terremoto che semina macerie materiali e genera frammenti negli affetti e nei legami sociali. si parte dall’idea che la ricostruzione non possa limitarsi al ripristino delle funzionalità ma debba diventare un’operazione di riequilibrio e che si debba impostare su un piano parallelo collettivo e individuale.
Il progetto propone una riflessione critica su quali azioni si possano promuovere e come possano essere rese possibili nel difficile periodo di transizione tra l’abbandono de L’aquila e la sua ricostruzione, tenendo conto che per riportarla alla vita non è sufficiente riedificare ma è necessario riparare legami, relazioni, economie ed ecologie. Ed è necessario farlo, preservandone l’identità ma senza rinunciare alla sperimentazione e alla trasformazione. obiettivo del progetto riportare, attraverso strategie proposte da architetti, artisti, fotografi, scrittori e da rappresentanti del mondo della cultura in genere, l’attenzione sulla città e ricondurre la gente nei luoghi del loro vissuto per riempire lo spazio e il silenzio di una fase che si sta oltremodo dilatando nel tempo.
Il progetto si deve considerare come un punto di partenza, un cantiere aperto di riflessioni articolato in più iniziative:
1 – la sezione people meet in L’aquila è allestita all’interno di una tenda, uno spazio temporaneo, un luogo evocativo di riflessioni e di proposte pensate per il periodo di transizione che intercorre tra l’abbandono della città e la sua ricostruzione, una consulta di idee sulla ricomposizione del trauma generato dalla separazione tra lo spazio della città e i suoi abitanti. il carattere di provvisorietà della tenda contribuisce a sottolineare la connotazione di cantiere di questo spazio, pensato per produrre uno sforzo creativo serio, di riflessione ed elaborazione di idee per trasformare l’attesa della ricostruzione in un momento propositivo carico di energia e di futuro. Architetti, artisti, fotografi, scrittori e ii mondo della cultura in genere danno vita ad un primo momento di confronto e di riflessione, una sorta di fabrica non finita, in movimento che continua ad accogliere idee, proposte, contributi personali per tutto il periodo della biennale, offrendo un spazio di partecipazione aperto, critico e creativo. Il materiale esposto viene aggiornato regolarmente a sottolineare il carattere di cantiere in divenire dell’evento.
2 – la sezione l’aqui_lab, inserita all’interno del padiglione modelli dell’arsenale novissimo, è pensata come un laboratorio scientifico, una sorta di biblioteca in fieri dove sono raccolti contributi, ricerche scientifiche e proposte elaborate nel corso del tempo da università, enti ed istituzioni nazionali ed internazionali che propongono idee e progetti pensati e previsti per il territorio aquilano. Il laboratorio prevede, in contemporanea all’esposizione dei contributi scientifici ed artistici, degli incontri, dei seminari ed un workshop con la partecipazione di università italiane e straniere al fine di coinvolgere in questo sforzo corale anche gli studenti provenienti da diverse realtà.
3 – una sezione cantiere online, rende accessibile e arricchisce il progetto di contributi nella rete, diviene un luogo aperto dove inserire proposte e riflessioni attraverso il sito www. epicentroproject.net. Inoltre il progetto e-picentro si arricchisce di un concorso on-line aperto a professionisti e studenti, luogo di riflessioni e di dibattito sugli spazi della transizione, generati dall’abbandono e in attesa della ricostruzione. i risultati del concorso saranno proclamati in coincidenza con la cerimonia di chiusura della biennale.